Skopós | Operatori | Tom Clancy's Rainbow Six Siege | Ubisoft (IT)

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Skopós

Squadra
Difensore
SQUADRA
Wolfguard
SPECIALIZZAZIONE
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Difficoltà

ABILITÀ E STILE DI GIOCO UNICI

Con due Gusci Pantheon V10, Skopós entra in battaglia controllandone uno come fosse un operatore e l'altro come uno strumento di osservazione protetto da uno scudo rinforzato. Anche se può utilizzarne solo uno alla volta e perde il collegamento a entrambi se uno viene distrutto, può passare da uno all'altro quando vuole, rendendo Skopós un operatore di supporto e raccolta informazioni.

Dotazione

Arma primaria

PCX-33

FUCILE D'ASSALTO

Arma secondaria

P229

PISTOLA

Gadget

Granata a impatto

ALLARME DI PROSSIMITÀ

Abilità unica

GUSCI PANTHEON V10

Biografia
Nome vero
Kure Galanos
Data di nascita
25 aprile (42 anni)
Luogo di nascita
Nicosia, Cipro

BACKGROUND

"Ecco la mia citazione: non farmi perdere tempo, cazzo."

Kure Galanos è nata a Nicosia, Cipro. In giovane età, fu costretta a fuggire di casa con la famiglia a causa di disordini civili. Successivamente si unì alla polizia civile e si fece un nome come tiratrice scelta, tanto da venire reclutata nelle forze armate elleniche. Dopo aver dimostrato una capacità esemplare di gestire complesse variabili operative nella crisi degli ostaggi nel Mediterraneo del 2000, fu contattata da Rainbow.

Galanos ha prestato servizio con Rainbow per undici anni sotto Daniel Bogart, partecipando alle campagne Rogue Spear e Raven Shield. Dopo [CLASSIFICATO], Galanos ha cambiato carriera, studiando ingegneria meccanica all'NTUA e seguendo un addestramento BDR per operare con i droni disinnescatori di ordigni. Galanos ha impiegato per la prima volta i suoi "Gusci" nell'Operazione Daedalus. Il successo della missione ha confermato il loro impareggiabile potenziale e attirato l'attenzione di Aurelia Arnot e del Global Security Alliance Council (GSAC) per la reintegrazione di Galanos in Rainbow.

RAPPORTO PSICOLOGICO

Il ritorno della specialista Kure "Skopós" Galanos è stato accolto in modo contrastante. Alcuni sono in soggezione al solo pronunciare il suo nome, altri sono diffidenti per la sua precedente vicinanza a Deimos e Nighthaven. Anche la sedia a rotelle è causa di mormorii.

Ammetto che anch'io ero scettico. Nonostante l'appoggio da parte del Consiglio, era mio compito come Capitano confermare la sua idoneità alle missioni sul campo. A parte il suo status leggendario tra i ranghi di Rainbow e la natura della separazione dai pericoli immediati del campo di battaglia conferitale dai suoi gusci, problemi fisiologici e psicologici di ogni tipo avrebbero potuto influire sulle sue prestazioni. […]

Ho trovato una menzione di Galanos negli archivi di Rainbow: "[...]Il suo sguardo penetrante fa più danni dei suoi proiettili". Non è cambiato nulla. Sebbene comprendesse il motivo delle mie domande, alla fine dell'intervista sembrava fosse lei stessa a condurla. Mi ha consegnato dei diari, dettagliando tutte le nove operazioni subite e i periodi di riabilitazione che sono seguiti a ciascuna di esse. Dal momento in cui ha ricevuto la conferma che la sua vertebra C5 era in grado di tollerare un allenamento ad alta intensità, si è dedicata al ritorno al servizio attivo, anche se questo non ha placato le critiche.

Galanos mi ha detto che si è abituata a essere sotto esame, e che il GSAC e Aurelia Arnot sono stati particolarmente esigenti nella loro valutazione. Inizialmente le avevano raccomandato di limitarsi al lavoro di laboratorio e all'ingegneria, ma dopo una breve sessione a porte chiuse le è stato dato il pieno appoggio per tornare in servizio attivo. Io ho seguito l'esempio. L'operatore Galanos è qui per restare e sono convinto che sia tra i nostri migliori. […]

In qualità di suo capitano, ho accesso a informazioni privilegiate sull'attentato alla scuola materna di Bratislava e sull'incidente avvenuto tre anni dopo a [CLASSIFICATO]. Già le semplici descrizioni degli eventi erano angoscianti e trovarmi coinvolto anche in uno solo di essi avrebbe messo a dura prova la mia determinazione. Il modo in cui Galanos ha affrontato questi traumi dimostra una feroce determinazione che non può non suscitare la mia ammirazione, ma mi preoccupa il suo inevitabile ricongiungimento con Deimos. Aveva creduto che Morris fosse morto ed era risaputo che fossero amici intimi. Ora che sa la verità, cosa farà quando lo rivedrà? […]

-- Capitano Gustave "Doc" Kateb, caposquadra Wolfguard

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