Melusi | Operatori | Tom Clancy's Rainbow Six Siege | Ubisoft (IT)

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Proprio come l'Occhio del male di Maestro, la difesa sonica Banshee può essere posizionata su una qualsiasi superficie ma non richiede alcun controllo manuale. Non appena un avversario entra nel suo raggio d'azione, il gadget emette il suo "grido", rallentandolo. Il gadget può essere distrutto ma, essendo antiproiettile, gli assalitori dovranno servirsi di utilità o colpirlo da vicino.

Dotazione

Arma primaria

MP5

MITRAGLIETTA

Super 90

SHOTGUN

Arma secondaria

ITA12S

SHOTGUN

RG15

PISTOLA

Gadget

Telecamera antiproiettile

Granata a impatto

Abilità unica

DIFESA SONICA BANSHEE

Biografia
Nome vero
Thandiwe Ndlovu
Data di nascita
16 giugno (32 anni)
Luogo di nascita
Louwsburg, Sudafrica

BACKGROUND

"La consapevolezza è l'unico mezzo per contrastare l'ignoranza."

Nata nella cittadina di Louwsburg nei pressi della Ithala Game Reserve, Ndlovu ha passato molti anni a esplorare i dintorni insieme alla sua amica Elna Gardiner. Man mano che le due crescevano, cresceva anche il loro amore per gli animali della riserva e il senso di responsabilità nei loro confronti. La minaccia dei bracconieri ha alimentato la loro decisione e, sebbene perseguitate, si sono concentrate a salvare più vite possibile piuttosto che piangere le vittime del passato.

Ndlovu si è arruolata nella Forza di difesa nazionale del Sudafrica per ampliare le proprie competenze e poter accedere all'addestramento da ranger. La sua dedizione e determinazione hanno attirato l'attenzione del 1° Battaglione Paracadutisti, dove ha prestato servizio fin quando non è rimasta gravemente ferita in un'imboscata nella Repubblica Centrafricana.

Quando Gardiner, nel frattempo diventata un'affermata veterinaria, ha chiesto il suo aiuto per difendere l'Hluhluwe–Imfolozi Park, Ndlovu ha lasciato l'esercito e ha iniziato ad addestrare le donne locali alla sorveglianza, intercettazione e tracciamento. Insieme, formano il nucleo dell'unità antibracconaggio Inkaba Task Force.

RAPPORTO PSICOLOGICO

La specialista Thandiwe "Melusi" Ndlovu mi dà l'impressione di una persona eccezionalmente qualificata per occuparsi degli sforzi di conservazione del Sudafrica: è efficiente, precisa e ben consapevole del fatto che l'avidità rappresenti uno dei peggiori nemici dell'umanità. Quando le ho chiesto se pensava che ce saremmo mai liberati, mi ha sorriso e ha risposto "Non c'è niente di male a sognare, Dottore".[…]

Il suo legame con Elna è nato il giorno stesso in cui hanno scoperto che i loro nomi avevano il medesimo significato: "amata". La loro amicizia non è sempre stata tutta rose e fiori, ma l'amore che condividono per gli animali della riserva e la passione per l'esplorazione di luoghi in cui non dovrebbero essere ha permesso loro di superare mille ostacoli. […] Lo stoicismo di Ndlovu nel paragonare i feriti sul campo di battaglia ai lamenti degli elefanti avvelenati è in netto contrasto con la compassione di Elna. È interessante notare come una si concentri sulla prevenzione e l'altra sul triage. Alla fine, i loro approcci divergenti confluiscono a creare un sodalizio basato sulla complementarità. […]

Ndlovu si rifiuta di parlare dell'imboscata che ha decimato la sua unità. Dai rapporti emerge chiaramente come l'operazione sia stata un vero calvario a cui è riuscita a scampare per un pelo. Ho provato ad affrontare l'argomento riferendomi in termini generici alla sindrome del sopravvissuto, ma ha rispedito al mittente tutti i miei tentativi. Sembra essere più turbata dalle tragedie a cui ha assistito nella riserva, arrivando a paragonare le trappole dei bracconieri alle mine antiuomo e la riserva a una zona di guerra. […] Il suo profilo indica che ha chiaramente canalizzato i suoi sentimenti negativi residui in azione, sotto forma dell'addestramento impartito alle donne della sua unità antibracconaggio e nella rete di sorveglianza via droni che ha organizzato per monitorare le loro operazioni.

Per quanto riguarda il suo lavoro, ha un atteggiamento esuberante. Ndlovu crede fermamente nell'istruzione e nella responsabilità condivisa all'interno della comunità, e che limitarsi a combattere i bracconieri non sia abbastanza. È molto orgogliosa dei risultati ottenuti dalle donne sotto il suo comando e del loro contributo al benessere degli animali che proteggono. Ovviamente ci tiene anche a contribuire all'economia locale, ma ciò rappresenta una preoccupazione secondaria al fornire ciò che lei definisce "un futuro di autodeterminazione", ritenendo questo l'unico modo per contrastare realmente la tentazione del denaro facile.

-- Dr. Harishva "Harry" Pandey, Direttore di Rainbow

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