Grim | Operatori | Tom Clancy's Rainbow Six Siege | Ubisoft (IT)

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Grim

Singapore Armed Forces

Squadra
Assalitore
SQUADRA
Nighthaven
SPECIALIZZAZIONE
CONTROLLO MAPPA, PRIMA LINEA
SALUTE
Velocità
Difficoltà

ABILITÀ UNICHE E STILE DI GIOCO

Preceduto dall'inconfondibile ronzio, arriva il Lancia-alveari Kawan! Quando spara un proiettile, sprigiona uno sciame di robot che rivelano la posizione degli avversari che lo attraversano. Bada che non ti entrino negli occhi.

Dotazione

Arma primaria

552 Commando

FUCILE D'ASSALTO

SG-CQB

SHOTGUN

Arma secondaria

Bailiff 410

PISTOLA

P229

PISTOLA

Gadget

Claymore

CARICA DA IRRUZIONE PESANTE

Granata EMP a impatto

Abilità unica

LANCIA-ALVEARE KAWAN

Biografia
Nome vero
Charlie Tho Keng Boon
Data di nascita
5 aprile (39 anni)
Luogo di nascita
Jurong, Singapore

BACKGROUND

"Togliti di mezzo."

Cresciuto a Jurong, Singapore, Keng Boon passava moltissimo tempo nella natura selvaggia mettendo in pratica e perfezionando le tecniche di sopravvivenza insegnategli dal padre. A 18 anni, fu coscritto nelle forze armate nazionali e assegnato all'NDU, la formazione delle forze speciali navali d'élite di Singapore. Candidato ideale per la scuola sommozzatori (FMS) grazie alla sua resistenza e capacità di concentrazione, Keng Boon completò con successo l'addestramento FMS e venne promosso nel corpo sminatori subacquei (CDG).

Come membro dell'unità navale per l'eliminazione degli ordigni esplosivi (EOD), Keng Boon ha lavorato a stretto contatto con le piattaforme di contromisura. Ha poi frequentato la scuola ricognitori del SAF Military Intelligence Institute dove, in qualità di "occhi e orecchie" del SAF, è stato addestrato a essere furtivo, a ottenere informazioni e fornire rapporti di intelligence accurati e tempestivi. Le sue abilità nella ricognizione e sorveglianza hanno portato Keng Boon all'attenzione di Kali come potenziale agente di Nighthaven.

RAPPORTO PSICOLOGICO

L'agente Charlie Tho "Grim" Keng Boon è un uomo difficile da conoscere o con cui stringere legami. Dopo pochi minuti dal nostro incontro iniziale, ho avuto la sensazione che fosse lui a valutarmi. C'è una freddezza in lui che mi porta a domandarmi cosa sarebbe successo se non avessi soddisfatto i suoi requisiti.

Già da bambino, Keng Boon dimostrava un'indole predatoria. Quando mi ha parlato dei pomeriggi passati ad aiutare sua madre a curare i suoi alveari, ha fatto riferimento a un incidente che ho ritenuto interessante approfondire. Uno di quei pomeriggi venne interrotto da un aggressore armato. Usando una strategia che aveva osservato nelle api, Keng Boon ha abbattuto l'uomo, che era grosso il doppio di lui, concentrandosi sulle aree sensibili intorno alla testa. La sua azione fu così precisa e travolgente che l'aggressore di sua madre non si riprese mai dal coma risultante. Quando gli ho chiesto se questo evento lo condiziona ancora oggi, Keng Boon ha risposto "No". Non è possibile stabilire se il senso di colpa legato all'evento sia stato superato o se sia mai esistito.

Nonostante la sua mancanza di socievolezza, non dimostra alcun disagio operando all'interno di un'unità di combattimento. Nel [CLASSIFICATO], il comandante [CLASSIFICATO] afferma: "La spietatezza di Keng Boon è una risorsa per [CLASSIFICATO]. Le vittime causate in occasione del [CLASSIFICATO] sono da considerarsi effetti collaterali giustificabili, in assenza di uccisioni non autorizzate. Nonostante la brutalità di [CLASSIFICATO], conosce le regole e opera al loro interno". Parrebbe considerare gli altri soldati come strumenti nel suo arsenale ben assemblato, che utilizza in modo disumanizzante ma efficace. Ammetto di nutrire alcune preoccupazioni riguardo all'agente Keng Boon; il suo senso di distacco potrebbe indicare traumi non affrontati che diminuiscono la sua efficacia sul campo...

(Commento_J.K.Shah: La sua apparenza da duro non deriva da traumi non affrontati; semplicemente, non gliene frega un cazzo.- Kali)

[…] Mi aspettavo qualche attrito in laboratorio con Janković, considerato quanto lei sia protettiva nei confronti del suo spazio. Finora non ha dimostrato altro che una professionalità esemplare. Lei parla per la maggior parte del tempo e Keng Boon rimane accigliato ad ascoltare, e grazie a questo sembrano aver stabilito un'intesa; Janković è stata persino vista leggere un romanzo poliziesco che in precedenza era sulla scrivania di Keng Boon.[…]

-- Divisione ricerca psicologica Nighthaven

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