MILWAUKIE, Oregon (15 ottobre 2018) - Dark Horse Comics e Ubisoft® sono oggi liete di svelare nuove informazioni sulla serie di fumetti Tom Clancy's The Division®: Extremis Malis di prossima uscita. Dark Horse e Ubisoft hanno incaricato l'autore Christofer Emgård (The Whispering Dark, Mirror's Edge: Exordium), l'artista Fernando Baldó (Deep Gravity, Thief) e il colorista Michael Atiyeh (Conan the Avenger, Green Lantern: Rebirth) di esplorare più a fondo il mondo di Tom Clancy's The Division in Tom Clancy's The Division: Extremis Malis. Le meravigliose copertine di Tom Clancy's The Division: Extremis Malis saranno di J. P. Leon (DMZ, Static). La serie, imperdibile per gli amanti dell'intrigo e delle storie di sopravvivenza, sarà composta da tre numeri e costituirà un'introduzione perfetta al mondo post-epidemia di Tom Clancy's The Division 2, il seguito del videogioco da record Tom Clancy's The Division di Ubisoft.
Sono trascorsi alcuni mesi dall'attacco condotto per mezzo di un'arma biologica che ha devastato New York City e gli agenti della divisione rappresentano l'ultima speranza per un Paese, gli Stati Uniti, che fatica a restare compatto. Nel corso di una missione finita tremendamente male, il partner dell'agente della divisione Caleb Dunne viene orribilmente ucciso. Dunne giura di rintracciare la misteriosa donna responsabile di quella morte. Raccogliendo indizi per individuare il suo nascondiglio, Dunne scopre però una grave minaccia in grado di fare definitivamente collassare la nazione.
Il primo numero di Tom Clancy's The Division: Extremis Malis sarà pubblicato il 9 gennaio 2019 ed è già possibile prenotarlo presso il proprio negozio di fumetti preferito.
Inoltre, il 19 marzo 2019 Dark Horse e Ubisoft pubblicheranno The World of Tom Clancy's The Division. Il libro, con copertina rigida, costituirà la guida definitiva alla crisi che ha colpito le città di New York e Washington D.C. dopo la pandemia del veleno verde. Pieno zeppo di informazioni incisive e disegni dettagliati, il libro si concentrerà sul mondo dell'entità nota come divisione, sulla sua tecnologia, sui suoi agenti, sulle loro armi e su molto altro ancora.
Sviluppato principalmente da Massive Entertainment in collaborazione con altri sette studi sparsi per il mondo*, Tom Clancy's The Division 2 rappresenta il prossimo step evolutivo del genere degli sparatutto-RPG online a mondo aperto che il primo gioco aveva contribuito a definire. Ambientato sette mesi dopo lo spargimento a New York City di un virus letale, Tom Clancy's The Division 2 calerà i giocatori in una Washington D.C. spaccata e sull'orlo del collasso. Il gioco uscirà il 15 marzo 2019.
*Gli studi associati sono Ubisoft Reflections, Red Storm Entertainment, Ubisoft Annecy, Ubisoft Leamington, Ubisoft Shanghai, Ubisoft Bucharest e Ubisoft Sofia
Abbiamo incontrato l'autore Christofer Emgård per fargli alcune domande sul suo rapporto con Tom Clancy's The Division.
Che rapporto hai con il gioco di The Division?
Ho lavorato in Massive per diversi anni come autore capo nella squadra che si è occupata di definire il concept del primo gioco. Il nostro compito era quello di creare un "RPG di Tom Clancy" ed esplorammo diverse vie sul genere di gioco da sviluppare. Ricordo che, mentre parlavamo dell'ambientazione, qualcuno disse: "Che ne dite di una pandemia?", al che qualcun altro disse: "Sì, ma che ne dite se prendiamo la storia nella sua evoluzione, anziché a pandemia conclusa?" e da lì è partito tutto: il piano di contingenza chiamato Direttiva 51, la divisione e tutto il resto.
Qual è stata per te la cosa più interessante dello scrivere una storia ambientata nel mondo di The Division?
Mi affascinano molto l'ambientazione e il fatto che ci troviamo ancora in piena crisi e non nel periodo post-crisi. Ciò consente di attuare tutta una serie di interessanti "E se...?" in relazione alla costruzione del mondo e allo sviluppo dei personaggi. E poi ci sono gli agenti della divisione. Sono estremamente abili e ben addestrati e hanno carta bianca nel proteggere e ripristinare la società. Cosa può comportare per una persona una responsabilità del genere? È una questione interessante da esplorare.
Senza andare troppo nello specifico e rovinare la sorpresa, cosa possono aspettarsi di vedere in Extremis Malis i fan di The Division?
Offrirà un primo sguardo sul modo in cui il mondo di The Division è andato avanti dalla fine del primo gioco. Dopo un inverno lungo e devastante, cos'è sopravvissuto della società USA? E la divisione stessa, in che condizioni si trova? Inoltre ci si sposterà fuori da New York e si esplorerà la mente di un gruppo molto variegato di agenti della divisione.
Tu hai già lavorato a fumetti ispirati a videogiochi. Scrivere un fumetto legato a un videogioco presenta delle differenze rispetto a scrivere basandosi su altri soggetti?
Quando si scrive per un mondo già esistente, bisogna fare attenzione a rispettare stile e tono di quel mondo e assicurarsi che tutto ciò che si aggiunge a esso s'incastri perfettamente. Mi sono molto divertito a scrivere "Extremis Malis" proprio perché ho potuto esplorare angoli di quel mondo non mostrati nei giochi. Quando scrivo una storia tutta mia sono io il giudice finale dell'opera, ma se scrivo una storia connessa al gioco è la squadra di sviluppo ad avere l'ultima parola. Probabilmente è questa la differenza maggiore.
In passato avevi lavorato alla Massive Entertainment come progettista narrativo di World in Conflict, un RTS ormai classico. Che sensazione hai provato nel tornare, in un certo senso, a casa?
Nello studio ci sono ancora diversi miei cari amici, con alcuni ho iniziato a lavorare lì proprio dieci anni fa. Incontrarli e collaborare con loro è stata una vera gioia. Ho lasciato Massive poco dopo lo sviluppo di The Division, quindi è stato un grande piacere anche tornare per aiutare a sviluppare e far evolvere il mondo che ho contribuito a creare.