Cavalieri, Vichinghi e Samurai. Le tue imprese nella Guerra di fazioni hanno plasmato il mondo di For Honor come lo conosciamo.
Ora è tempo di rivivere le più grandi battaglie della Guerra di fazioni attraverso lo sguardo dei tanti eroi che le hanno combattute. Scopri come le tue decisioni passate hanno cambiato la storia nelle terre di Heathmoor.
EVENTI DELLA GUERRA DI FAZIONI
Durante la stagione 5, Campagna 3 della Guerra di fazioni di For Honor, si è verificato un evento raro. I Cavalieri hanno dominato in modo schiacciante sul territorio di Eitrivanen. Un risultato straordinario sul campo di battaglia. Il primo numero de I diari di Heathmoor narra la storia delle battaglie 26-27 e rivela le forze all'interno della fazione dei Cavalieri che hanno contribuito a questa vittoria suprema.
IL CONTRATTACCO DEL PRIORE NERO
GIORNI 49-52 CMXV-AL
...Ho provato a scappare, ma avevo troppa paura... Quel torvo cavaliere era come la morte stessa intrisa di sangue... L'ho visto afferrare il Comandante, sussurrargli qualcosa all'orecchio e poi... E poi ha impalato il Comandante su una maledetta picca!
È stato come un incubo, te lo giuro. Un incubo da cui noi Cavalieri non ci saremmo mai svegliati...
Parole di un soldato sconosciuto di Eitrivatnen.
LA SFORTUNA È UN'OSPITE SGRADITA
Mentre le sue drakar scivolavano sulle placide onde del lago Eitrivatnen, Jarl Jafnhar scrutava il cielo rosso sangue oltre l'orizzonte. Settimane di guerra avevano alimentato incendi e morte, proiettando un denso color cremisi sul firmamento. Ma lo Jarl non se ne curava. Continuava a navigare con un incrollabile senso di sicurezza e orgoglio. In un mese, aveva condotto i Vichinghi alla vittoria nella battaglia della Barriera di Ilkarya e annientato i Guardiani dei Deserti leonini, diventando così il "Frantumaossa", il primo Jarl Highlander nella storia vichinga.
Schiacciare i Cavalieri di Eitrivatnen sarebbe stato un gioco da ragazzi. Isolato dal resto del mondo e privo di scorte sufficienti a sfamare tutti, il porto fortificato non era più un luogo sicuro per le legioni dei Cavalieri che vi avevano cercato rifugio. Si era trasformato in una trappola mortale a cui bastava solo una piccola scintilla per implodere.
Jafnhar sapeva di avere i mezzi per diventare tale scintilla, ma un forte boato lo fece trasalire.
Le barricate sottomarine predisposte da Badefol, il comandante dei Cavalieri di Eitrivatnen, avevano distrutto alcune delle sue navi. Ai Cavalieri sarebbe servito però ben più di qualche picca di legno per fermare il Frantumaossa. Dagli implacabili venti di Njord alle maree più crudeli del divino Aegir, la trireme dello Jarl era sopravvissuta a molto peggio.
Jafnhar raggiunse il litorale e penetrò agevolmente le difese dei Cavalieri. Insieme ai suoi guerrieri avanzò verso la caserma di Eitrivatnen, dove si scontrò con il comandante Badefol. Dopo un breve combattimento in cui il Cavaliere ferito ebbe la peggio, Jafnhar scaraventò Badefol a terra e brandì la sua potente lama Caladbolg. Fu allora che una voce sinistra si levò dall'ombra sussurrando: "Mala ultro adsunt".
Lo Jarl rabbrividì. Vortiger qui? Impossibile! Era passato quasi un decennio dal loro ultimo duello, ma Jafnhar sentiva ancora la fitta della lama del Priore nero che gli trapassava la coscia. Rinvigorito dalla sete di vendetta, l'Highlander si allontanò da Badefol e affrontò Vortiger.
Le loro lame cozzavano rumorosamente. Il combattimento sembrava andare avanti da ore, quando il Priore nero vacillò per la prima volta. Questa esitazione era proprio ciò di cui il Frantumaossa aveva bisogno per abbattere il suo avversario. Calò la sua lama per spezzare la guardia di Vortiger, ma l'uomo rimase in piedi dietro il suo massiccio scudo. Com'era possibile? Nessuno aveva mai resistito al potente fendente di Caladbolg! Furibondo, lo Jarl si avventò sul Priore nero, ma un dolore lancinante gli squassò improvvisamente il petto. Lo spadone di Vortiger gli aveva spezzato la clavicola. Una fitta oscurità calò sul terreno di battaglia e avvolse l'Highlander...
In un silenzio di tomba, il Priore nero sollevò il suo scudo a goccia e spedì il Frantumaossa a banchettare nel Valhalla.
LE TENEBRE SI ADDENSANO
Nonostante la sconfitta di Jafnhar, i Cavalieri non acclamarono Vortiger come loro nuovo salvatore. Molte legioni ad Ashfeld recavano ancora le cicatrici inferte dal Priore nero quando era ancora agli ordini di Apollyon, e volevano vedere Vortiger affrontare il giudizio dei Giustizieri.
L'uomo venne rinchiuso in una cella buia insieme a una giovane ladra di nome Aguri. Le bastò una rapida occhiata a Vortiger per farle rivolgere una silenziosa preghiera agli dèi. Non era una guerriera, ma sapeva tutto dei Priori neri, i Cavalieri rinnegati che avevano trasformato la legione di Ossidiana in un branco di lupi assetati di sangue. La sua paura aumentò quando vide volare verso la finestra della loro cella uno strano falco, al quale il Priore nero si rivolse in latino.
Poi Vortiger si cinse i bracciali e lei notò qualcosa di sconcertante nei suoi occhi. L'assoluta assenza di paura.
All'improvviso le pareti della loro cella iniziarono a sgretolarsi. Mentre Aguri si rannicchiava in un angolo, sentì i guerrieri stremati di Eitrivatnen urlare terrorizzati. Il loro comandante era via, sul campo di battaglia e Daimon, il Samurai daimyo di Westhold, stava attaccando il porto con il suo vasto esercito. Vortiger afferrò la sua lama d'argento e lo scudo, poi entrò nella rossa foschia mentre esplosioni piovevano dall'alto.
La giovane ladra lo fissò. Capì che Vortiger non temeva nulla perché era lui stesso la paura.
Per un breve momento, una miriade di falchi oscurò il cielo color sangue. Poi altri Priori neri emersero dalla folla e massacrarono tutti i Samurai. Dopo più di un decennio di silenzio, i Priore nero di Vortiger vinsero la battaglia di Eitrivatnen per i Cavalieri e battezzarono i muri della loro nuova casa con il sangue delle loro innumerevoli vittime.
UN CAMMINO D'AGONIA
Il comandante dei Cavalieri Badefol aveva lasciato Eitrivatnen nelle mani dei suoi migliori luogotenenti, mentre dava la caccia ai seguaci di Jafnhar nei Deserti leonini. Non si aspettava che i Samurai attaccassero il porto così presto. Eppure, avrebbe dovuto sospettarlo; dopotutto, Daimon l'Avvoltoio non era famigerato per inseguire facili vittorie in territori indeboliti?
Sapeva perfettamente che, senza i Priori neri, Eitrivatnen sarebbe certamente caduta in mano ai Samurai. Per quanto Badefol avesse provato a tenere a bada Vortiger ei suoi cavalieri, gli dèi avevano deciso diversamente. Ma aveva ancora intenzione, a tempo debito, di chiamare i Giustizieri per consegnare questi lupi alla giustizia.
Badefol si era battuto senza tregua nei vasti campi di Westhold, sperando in una rapida vittoria contro i Samurai. Ma Daimon aveva un ultimo asso nella manica... un'alleanza segreta con i Vichinghi. Assistendo alla carica dei guerrieri Vichinghi, pensò che la fine fosse vicina. Anche con i Priori neri dalla loro parte, non potevano sperare di resistere contro un grande esercito, per non parlare di due.
Ancora una volta, Badefol aveva sottovalutato i Priori neri. Mentre uno stormo di falchi apparve sulla linea dell'orizzonte polveroso, il comandante dei Cavalieri vide delle baliste in movimento e i trabucchi con gli stendardi dei Priori neri. All'inizio, il cuore di Badefol si riempì di speranza ma, mentre le macchine si avvicinavano, un nuovo orrore lo sopraffece.
Inchiodati alle macchine da guerra che avanzavano, c'erano centinaia di corpi: Vichinghi, Samurai, caduti sul campo di battaglia, ma non solo corpi di nemici. Fra di essi vi erano anche Cavalieri. I compagni di Badefol erano appesi e mostrati come grottesche bambole insanguinate sulle macchine da guerra.
Vichinghi e Samurai rimasero pietrificati dall'orrore. Nessuno nella storia aveva mai profanato i propri morti in modo così beffardo e disgustoso. Da veri maestri della guerra psicologica, Vortiger e i Priori neri usarono lo shock del nemico a proprio vantaggio. Si lanciarono alla carica attraverso la nebbia rossa con feroce precisione e trionfarono contro tutti.
Eppure Badefol non aveva ancora finito con Vortiger, l'uomo che aveva profanato i loro morti. Incrociò lo sguardo del demone e sguainò la spada. Al diavolo i Giustizieri, questo mostro sarebbe caduto per mano di Badefol. Ma così non fu. Vortiger disarmò il comandante, gli trafisse il cuore e gli sussurrò all'orecchio le ultime parole che Badefol avrebbe mai più udito.
EPILOGO
I rinforzi dalla Fortezza di Beaufort giunsero troppo tardi. I Priori neri avevano già riconquistato tutti i territori intorno a Eitrivatnen. Un assedio lungo un mese e i Cavalieri non avevano mai perso Eitrivatnen.
Rhoswen la Guardiana fu la prima ad arrivare nel porto e ad assistere all'orrore di ciò che ne era stato. Non solo Badefol, ma centinaia di Cavalieri, Samurai e Vichinghi erano impalati, smembrati o appesi come spaventapasseri.
"Tutti ci temeranno, e noi Cavalieri su tutti domineremo" sussurrò il Priore nero materializzandosi alle spalle di Rhoswen. La Guardiana non rispose. Sapeva che le tenebre erano già diventate troppo fitte nel cuore di questi Cavalieri...