13 December, 2016

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Armi leggendarie 6 – Gramr, la spada della furia

Uno degli obiettivi dei nostri contenuti rivolti alla community è far avvicinare i giocatori a For Honor, attraverso elementi reali che sono stati d'ispirazione per la creazione del gioco. In questa serie di articoli dedicati alle "Armi leggendarie" analizzeremo le armi più celebri del mondo, sia reali che mitologiche, che hanno ispirato quelle brandite da cavalieri, vichinghi e samurai in For Honor.

Per questo sesto appuntamento della nostra serie Armi leggendarie torniamo a parlare della fazione dei vichinghi e nello specifico di Gramr (ovvero "furia"), una misteriosa spada appartenente alla mitologia norrena. Ogni informazione su Gramr è tratta da miti e leggende, dal momento che non esistono prove della reale esistenza di quest'arma. Per conoscere le sue origini è necessario sfogliare la Saga dei Völsungar, un racconto in prosa proveniente dall'Islanda del XIII secolo, che narra le vicissitudini del clan dei Völsungar e le loro lotte per sconfiggere gli altri clan e conquistare il potere. Tra le varie storie presenti nella saga c'è anche quella di Sigurðr, o Sigfrido, che sconfisse il mitico drago Fáfnir: da questo racconto nacque la leggenda di Gramr, la spada di Sigfrido.

Sigurd mette alla prova Gramr, di Johannes Gehrts (opera di pubblico dominio)

Sigfrido fu un eroe germanico protagonista di molte storie e leggende norrene. Era figlio di Sigmund, che fu ucciso addirittura dallo stesso dio Odino travestito da guerriero del re Lyngi. Odino è un dio estremamente rispettato e associato alla guarigione, alla morte, alla nobiltà, al patibolo, alla battaglia e alla poesia. Spesso viene raffigurato come un vecchio dalla lunga barba, un solo occhio e un cappello da stregone. Molto famosa è anche la sua arma leggendaria: la lancia Gungnir, che potremmo analizzare in un prossimo articolo.

Odino il vagabondo, di Georg Von Rosen (opera di pubblico dominio)

Secondo la leggenda, Sigmund stava partecipando alle nozze della sorella Signy quando fece la sua comparsa uno strano individuo che portava una spada. L'uomo conficcò l'arma nel tronco dell'albero Barnstokkr, che si trovava al centro della sala, e disse: "L'uomo che estrarrà questa spada dall'albero la riceverà da me in dono, e scoprirà di non aver mai impugnato arma migliore". Si scoprì poi che quell'uomo misterioso era in realtà Odino, e che quella prova serviva per trovare il guerriero più forte e nobile. Tutti i presenti si cimentarono nell'impresa, ma l'unico a riuscirci, e con estrema facilità, fu Sigmund. Il re Siggeir gli offrì molto oro in cambio della spada, ma Sigmund rifiutò più volte, facendolo infuriare fino al punto di ordire un complotto contro di lui.

Sigfrido uccide il drago Fáfnir, da Old Norse Stories (opera di pubblico dominio)

Sigmund affrontò molte battaglie brandendo Gramr, finché questa non si spezzò durante il suo ultimo combattimento contro Odino. Sua moglie conservò le due parti della spada per molti anni e la donò a suo figlio Sigfrido, che era addestrato dal nano fabbro Regin. Qui la mitologia vichinga incontra la cultura giapponese, in quanto Sigurd prova la spada usando lo stesso metodo che abbiamo visto nel nostro articolo sulla Honjo Masamune : lancia un cumulo di lana in un fiume e aspetta che venga tagliato dalla lama. Proprio come suo padre, Sigfrido vinse molte battaglie grazie a Gramr, che gli concesse potere e fortuna.

Dopo l'epico scontro con il drago Fáfnir la spada scompare completamente dalla letteratura. Le sue origini, le date e i nomi cambiano a seconda delle fonti, ma è indubbio che quella di Gramr fosse una storia molto celebre nella mitologia nordica. A tutt'oggi, in Svezia, una pietra risalente a oltre 1000 anni fa reca inciso nelle sue rune il racconto di Sigfrido che uccide il drago con l'aiuto di Gramr.

Antica pietra con rune in Svezia – Sigfrido uccide il drago impugnando Gramr (fonte sconosciuta)