L'accesso facilitato è sempre stato una questione importante per gli sviluppatori di Assassin's Creed. Per fare un po' di luce sull'impatto dell'accesso facilitato sull'esperienza di gioco di alcune fasce di giocatori, abbiamo chiacchierato con Jonathan Bédard, direttore grafico dell'interfaccia associato, che si è occupato dell'esperienza utente e dell'accesso facilitato in Assassin's Creed® Odyssey. Con lui vedremo in che modo Ubisoft sta diventando la capofila nell'ambito dell'introduzione di opzioni per l'accesso facilitato nei videogiochi.
Puoi parlarci un po' dell'accesso facilitato nei videogiochi?
JB: L'accesso facilitato è volto a consentire a quanti più giocatori possibile di godersi i nostri giochi nel segno di una maggiore inclusività.
Normalmente è associato a giocatori caratterizzati da un qualche tipo di handicap che impedisce loro di giocare ai nostri giochi usufruendone appieno per come sono stati progettati. A giocatori affetti da disabilità sensoriali, cognitive o di mobilità potrebbe essere parzialmente o anche totalmente preclusa l'esperienza offerta dai nostri giochi, quando magari sarebbe sufficiente adottare dei piccoli accorgimenti per evitare situazioni del genere.
Più in generale, dobbiamo impegnarci a riconoscere le barriere che vengono inavvertitamente erette nei confronti di alcune categorie di persone.
Non bisogna pensare all'inclusività come a un qualcosa che finisce per livellare l'esperienza di gioco verso il basso per l'intera community. Al contrario, mira a livellarla verso l'alto. Mira a rendere i giochi più accessibili, inclusivi, personalizzati.
In tal senso, alla base delle nostre iniziative c'è sempre il coinvolgimento della community e l'ascolto delle sue richieste.
Sono convinto che la progettazione inclusiva debba essere uno sforzo condiviso dall'intero settore, senza proteggere il proprio orticello o farsi limitare da considerazioni di mercato. Possiamo tutti aiutarci a vicenda e imparare l'uno dall'altro. Per esempio, noi stessi prendiamo a modello il lavoro di alcuni nostri colleghi. Sony fa un lavoro eccezionale sui propri prodotti, creando giochi molto inclusivi. Anche Microsoft sta facendo un ottimo lavoro dal punto di vista dell'inclusività, oltre a proporre sempre modi nuovi e innovativi di utilizzare hardware nuovo o già esistente.
Qual è la posizione di Ubisoft riguardo all'accesso facilitato?
JB: Come società, il nostro obiettivo è rendere più agevole l'accesso ai nostri giochi non solo ai giocatori disabili, ma a tutti.
Per noi è un discorso che trascende la presenza o meno di disabilità. Spesso le opzioni di accesso facilitato sono in grado di offrire un'esperienza più confortevole e personalizzata a tutti. Alla base dei nostri sforzi in questo ambito ci sono due principi: la condivisione delle conoscenze e una sempre maggiore vicinanza ai giocatori. Ubisoft ha dato vita e continua ad alimentare una cultura societaria di condivisione delle conoscenze. Sfruttare al massimo le reciproche scoperte è essenziale per non partire ogni volta da zero. Da questo punto di vista, la grande rete di studi e l'ampio portfolio di progetti di Ubisoft rappresentano una grande risorsa. Le varie comunità di esperti condividono le proprie scoperte e si consultano reciprocamente sulle sfide che si trovano ad affrontare.
Parallelamente, cerchiamo di coinvolgere i giocatori nel processo creativo. Ubisoft ha fortemente investito nelle ricerche sugli utenti e inoltre crede nell'importanza di mantenersi a stretto contatto con le community dei giocatori.
Questo ci mette nella rara e preziosissima condizione di poter raccogliere informazioni su esperienze di gioco molto diverse tra loro. Non dobbiamo mai partire dal presupposto di sapere tutto su ciò che vogliono davvero i giocatori. Non soltanto loro ne sanno di più, ma sono anche disposti a condividere queste informazioni.
E anche se non è possibile implementare sempre tutto, possiamo però contribuire a innalzare il livello di attenzione al riguardo e costruire per il futuro, posando un mattoncino alla volta. È importante capire che spesso aggiungere caratteristiche che vanno nel senso dell'accesso facilitato non sottraggono nulla all'esperienza dei giocatori ordinari e quindi, in definitiva, rappresentano un beneficio per tutti.
Puoi parlarci di alcuni dei passi avanti compiuti in tal senso da Assassin's Creed Odyssey rispetto a Assassin's Creed® Origins?
JB: Nel caso di Assassin's Creed Odyssey, abbiamo avuto la possibilità di partire dai risultati ottenuti con Assassin's Creed Origins.
Abbiamo fatto di tutto affinché fossero incluse delle opzioni di accesso facilitato in Assassin's Creed Origins. Adesso alcune di esse sono state migliorate o integrate con nuove impostazioni. Per esempio, le opzioni relative all'HUD: adesso sono molto più numerose, in modo da offrire una maggiore flessibilità nella personalizzazione dell'esperienza di gioco. Anche i sottotitoli, già lodati dalla community sensibile al tema dell'accesso facilitato, sono adesso maggiormente personalizzabili. Nello specifico, è possibile modificare le dimensioni dei caratteri.
Quanto alle novità, abbiamo già annunciato la nostra intenzione di supportare il gioco dopo la pubblicazione con nuovi contenuti e tra questi ci saranno anche alcune funzioni volte a offrire un'esperienza maggiormente confortevole per tutti, come ad esempio la possibilità di personalizzare i comandi da gamepad.
JB: Un'opzione molto importante per molti giocatori è infatti quella di personalizzare i comandi di gioco. Opzioni di questo tipo sono molto comuni nei giochi per PC, dove sono comunque limitate spesso ai comandi da mouse e tastiera.
Questa volta volevamo ampliare la platea dei giocatori interessati da questa possibilità, anche se per raggiungere pienamente l'obiettivo abbiamo dovuto prenderci del tempo in più.
Il risultato, però, è che, col prossimo aggiornamento del gioco, la personalizzazione dei comandi da controller sarà disponibile non soltanto per i giocatori su PC (come già era accaduto con Assassin's Creed Origins) ma, insieme all'aiuto dei nostri amici di Kiev, anche per quelli su console!
Si tratta di una funzionalità mai implementata finora a questi livelli, per cui non vedo l'ora che sia finalmente disponibile per tutti. In questo modo, infatti, ciascun giocatore potrà rendere la propria esperienza di gioco più personale e più adatta al proprio modo di giocare.
Come intende Ubisoft potenziare l'accesso facilitato nei suoi giochi in futuro?
JB: Ho molta fiducia nell'importanza che rivestirà in futuro la questione dell'accesso facilitato. Per esempio, ci stiamo prodigando come mai prima d'ora per far dialogare tra loro i nostri esperti di esperienza utente, accesso facilitato e aspettative ed esigenze dell'utente.
Si tratta di occasioni che rendono molto più facile imparare dai successi e dalle scoperte degli altri e metterli a frutto per i propri progetti. Inoltre investiamo sulle persone, preparando la prossima generazione di sviluppatori. Vogliamo che imparino dai migliori... per superarli. In questo modo sviluppiamo una comunità di esperti sempre più ampia e abile nel migliorare l'accessibilità dei nostri giochi sotto ogni aspetto.
Il punto di vista dell'accesso facilitato entra in campo in fasi sempre meno avanzate del processo creativo. Questo rende sempre più facile qui in Ubisoft l'integrazione e la pianificazione delle funzionalità di accesso facilitato.
Per saperne di più sull'accesso facilitato nei giochi della serie Assassin's Creed, consultate il sito di Ubisoft News.
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